Saggio oro
La determinazione dell’esatto quantitativo di oro di cui si compone un oggetto si concretizza attraverso un processo denominato coppellazione: non a caso quest’ultimo viene utilizzato su scala mondiale, in quanto permette di stabilire nell’ordine del decimo di millesimo la quantità effettiva di oro racchiusa all’interno dell’oggetto preso in esame. Altri procedimenti non meno efficaci ma sicuramente più dispendiosi equivalgono all’implicazione degli spettrofotometri a fluorescenza e dei raggi X, elementi sui quali la coppellazione riesce tuttora a prevaricare grazie all’economicità prevista dal metodo stesso.
Saggio di coppellazione
Il saggio di coppellazione, per risultare pienamente efficace, prevede che il materiale interessato dallo stesso venga sottoposto ad un riscaldamento al quale contribuiscono sostanze come borace e piombo: questo permette di separare il metallo da tutte le impurità alle quali risulta eventualmente unito. E’ inoltre necessario ricordare che il campione oggetto dell’analisi deve avere un peso non superiore a 0,25 grammi, e che in seguito al momento dell’estrazione lo stesso deve essere avvolto in un foglio di piombo del peso di circa due grammi. Successivamente va aggiunta una quantità di piombo latro direttamente proporzionale alla presumile concentrazione di oro: ponendo il caso che il campione presenti una concentrazione pari a 18 karati, è necessario che il piombo aggiunto equivalga a 4 grammi.
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Forno di coppellazione
Il macchinario utilizzato durante il processo è conosciuto come forno di coppellazione, la cui temperatura interna deve raggiungere i 1150° C: nel rispetto di tale requisito, il campione di materiale viene inserito al suo interno avvalendosi di un involucro composto da ossido di magnesio. Il processo di fusione avente luogo all’interno del forno provvede a combinare con l’ossigeno tutti i metalli comuni contenuti nel campione, in modo tale che al termine del tutto rimanga una massa priva di impurità dall’aspetto opaco.
Nonostante tutti i metalli comuni siano stati volutamente eliminati, un eventuale ed ulteriore residuo contenuto all’interno del campione è rappresentato dall’argento. Per rendere l’analisi pienamente efficace è necessario avvalersi dell’acido nitrico, in quanto quest’ultimo dispone della capacità di separare l’argento dall’oro garantendo un risultato infinitesimamente più attendibile.
Oro
Simbolo: | Au |
Punto di fusione: | 1.064 °C |
Massa atomica: | 196,96657 u |
Configurazione elettronica: | [Xe] 4f145d106s1 |
Numero atomico: | 79 |
Punto di ebollizione: | 2.700 °C |